Scolpito sulla porta gotica della Cattedrale di Valencia troviamo uno scudo che faceva riferimento alla posizione geografica della città – “Una città cinta da mura su onde” – la stessa raffigurazione la si trova nei primi timbri municipali (1312).
Questo stemma fu utilizzato fino al regno di Pietro IV d’Aragona “il Cerimonioso” (1319-1387).
Per ripagare la lealtà e l’aiuto di Valencia nella guerra denominata “dei due Pietri” (inizi del XIV) Pietro IV “il Cerimonioso” diede alla città di Valencia il diritto di fregiarsi della corona reale e dei colori dell’Aragona. Lo stemma utilizzato da Valencia, dopo questa concessione, fu uno scudo a forma di rombo con quattro bastoni rossi su sfondo color oro. Sopra lo scudo, la corona reale d’Aragona.
Con il passare del tempo si aggiunse una L a entrambi i lati dello scudo a simboleggiare la lealtà di Valencia durante i due assedi che soffrì in occasione della guerra sopra citata. Nel 1503 in occasione della benedizione di una nuova bandiera, la figura del pipistrello sostituì quella del drago alato che appariva in alcuni scudi reali e servì come decorazione all’estremità dell’asta della bandiera del regno di Valencia.
Esistono varie teorie sul fatto che nello stemma di Valencia ci sia un pipistrello.
Una teoria molto diffusa è che gli arabi, durante il loro dominio a Valencia, allevavano i pipistrelli per difendersi dalle zanzare che provenivano dalle paludi circostanti la città. Addirittura i sultani ne possedevano parecchi all’interno del palazzo reale.
Si narra anche una leggenda riguardante l’ultimo sultano. Si dice che sognò che il suo regno sarebbe stato legato alla vita del suo pipistrello preferito: finchè il pipistrello “reale” avesse potuto volare libero il suo regno sarebbe continuato. Durante lo scontro con Giacomo I d’Aragona, nel 1238, si racconta che il pipistrello reale fu attratto dalla figura del dragone sullo scudo dell’esercito nemico e così volò verso Giacomo I. Quel giorno Valencia cadde e finì il dominio arabo sulla città. Il pipistrello divenne così uno dei simboli della città.
Tratto da: http://www.guidavalencia.com