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Cinema e pipistrelli. Tutti i film di Batman

Con l’ultimo film di Batman, intitolato “The Dark Knight”, si rende giustizia ad un personaggio che nel corso dei decenni è stato bistrattato dal cinema e dalla televisione. Chi non ricorda la serie televisiva del 1966? Quella interpretata da Adam West? Con i suoi colori sgargianti e quello stile da fumetto che aprì le braccia alla Pop Art? Batman in calzamaglia e pancetta si muoveva e parlava come un’enciclopedia civica, e questo solo per istruire il povero Robin alle buone maniere della società americana che egli rappresentava.
La serie è stata per l’epoca una fonte di distrazione dai problemi più importanti come il Vietnam e i movimenti di rivolta del sessantotto. Del personaggio Barman di allora rimane oggi solo una caricatura cara ai nostalgici. Viene qui citata la serie televisiva perché nel 1967 venne prodotto un film per il cinema, “Batman the movie”, mantenendo gli stessi canoni della serie tv e qualche battuta di passabile ironia. Fra squali di gomma ed improbabili bombe, il film ben si guarda di approfondire il personaggio, anzi ricalca il suo concetto di Super-Eroe come Maestro di civiltà, ed ancora una volta a farne le spese è Robin, il quale anticipa l’enorme stress esistenziale che ha subito la sua generazione nel decennio successivo.
Passeranno quasi vent’anni prima del ritorno del cavaliere mascherato sul grande schermo.
Nel 1989 Tim Burton, regista originale e visionario, ripropose Batman, secondo canoni moderni, mettendolo a confronto del Joker interpretato da Jack Nicholson, un attore più che credibile nei panni del super criminale. Molto simile al personaggio oscuro della DC Comics, il nuovo Batman, interpretato da Michael Keaton, introdusse spessore al personaggio e spiegò le motivazioni che hanno portato alla sua nascita. Con “Batman” la visione dell’uomo pipistrello si fa più tenebrosa, infatti vengono proposti i conflitti psicologici di Bruce Wayne, in contrapposizione con la nascita del Joker. Due personaggi legati indissolubilmente fra loro. Nel film, Batman crea il Joker gettandolo nella vasca dell’acido, mentre a sua volta il Joker in passato ha generato Batman uccidendo i suoi genitori sotto gli occhi del piccolo Bruce Wayne.
Ottima l’interpretazione di Nicholson, piuttosto legnosa invece quella di Keaton, il quale sfoggiò una nuova tuta in gomma nera, ed una serie sterminata di nuovi bat-attrezzi, primo fra tutti la Batmobile qui in versione iper-tecnologica. Il film meritò il grande successo di botteghino, mentre la produzione preparò subito un numero due contrapponendo a Batman ben due super criminali: Catwoman ed il Pinguino.
“Batman Returns”, del 1992, sempre di Tim Burton, perde il fascino del primo film, con una storia abbastanza noiosa che deve fare i conti con i tempi necessari per narrare la nascita dei due super-criminali. Poco evidente lo spessore della personalità di Batman che ovviamente subisce il fascino della Catwoman/Pfeiffer ed è pronto a rinunciare a tutto pur di seguire le orme della bella gattina. Lo stesso Keaton sembrò in imbarazzo nel corso delle riprese, forse Batman non era proprio il personaggio adatto per le sue caratteristiche di attore brillante.
La grande macchina del cinema rimase comunque soddisfatta nel contare i soldi ricavati con i primi due film, quindi per andare avanti sarebbe bastato cambiare il protagonista ed introdurre personaggi nuovi. Con questi sterili ragionamenti si rovinarono tanti sequel, girando pellicole vuote per creare mondi effimeri e personaggi di fumo.
Con Batman Forever”, del 1995 iniziò il declino.
Il bravo Val Kilmer fece quanto potè per dare vita ad un Batman di plastica, ma la sceneggiatura non aveva nessun spessore. Inutile, se non deleterio, affiancarlo in modo conflittuale a Robin, il quale alla fine seguirà il suo mecenate dando così vita al dinamico duo. Nemmeno l’Enigmista di Jim Carrey potè rialzare le sorti del film che venne bollato dalla critica e dal pubblico come il peggiore Bat-movie in assoluto.
Ma il peggio doveva ancora avvenire.
Per il Batman, del 1997 la Produzione ingaggiò, a suon di milioni di dollari, niente meno che Arnold Swarzenegger per il ruolo di Mister Freeze. Il posto vagante di Batman venne assegnato a George Clooney, attore lontano anni luce dal personaggio, mentre a Robin si aggiunse Bat-Girl, giusto per creare un po’ di confusione nella vita di Bruce Wayne. Il risultato di questa nuova alchimia fu un disastro colossale, dove solo la bravura di Swarzenegger seppe in qualche occasione risollevare le sorti di una sceneggiatura degna di un giornalino per bambini. Tale però rimase, con “Batman e Robin”, si toccò il fondo, fra la critica che stroncò il film, e gli attori insoddisfatti della pellicola.
Batman e tutto il suo universo finirono quindi relegati, per la seconda volta, nell’oblio del tempo.
Nel 2005 Christopher Nolan, esordiente regista della scena underground, presentò una visione diversa di Batman, un concetto che in qualche modo intrigò i produttori fino a permettergli di girare l’inizio di una nuova saga, dal titolo “Batman Begins”
Quest’approccio richiedeva un Batman/Bruce Wayne particolarmente credibile, e la scelta di Christian Bale si rivelò molto fortunata, egli infatti è un ottimo attore, ed ha le caratteristiche intrinseche del personaggio.
Il film è potente dal punto di vista narrativo; si assiste alla nascita del super eroe seguendo il tortuoso percorso esistenziale di Bruce Wayne, rimasto orfano da bambino a causa di una rapina che costò la vita ad entrambi i genitori. Christopher Nolan dà spessore al personaggio rendendolo reale, tralasciando tutto quello che nei film precedenti era abbozzato solo a livello fumettistico.
Le paure del giovane Wayne, il rimorso, il desiderio di vendetta, il bisogno di confrontarsi con le forze del crimine; tutto è dipinto con grande intensità. Davvero azzeccata l’ambientazione orientale, ed un bravo Liam Neeson, mentore del futuro giustiziere, che lo trasforma da sbandato vagabondo a guerriero di una setta Ninja.
Tutto ciò che interessa Bruce Wayne è combattere in prima persona le forze del male, trasformandosi nello spettro del terrore. Un cambiamento graduale che avviene grazie alla tecnologia, e tramite i capitali ereditati dalla famiglia. Il nemico che Batman dovrà sconfiggere è lo stesso uomo che gli ha insegnato le vie della giustizia. I dialoghi sono ironici, divertenti, ed un maggiordomo Alfred (Michael Caine) strepitoso nel suo ruolo di coscienza del giovane Wayne.
Splendido il nuovo costume di Batman, ed un attore finalmente in grado d’indossarlo senza apparire goffo come nelle incarnazioni precedenti. Anche la città dove si svolge l’avventura è raffigurata come una metropoli congestionata, senza però apparire tetra come la Gotham City immaginata da Tim Burton. La Batmobile, simbolo fino ad oggi di fantasia ed eleganza, si trasforma in un carro armato di sfondamento, devastante nel suo design da mezzo sperimentale per i Corpi Speciali. Con “Batman Begins” si ridefinisce quindi per intero il personaggio di Batman, e lo si delinea a tutto tondo.
Acclamato dalla critica e dal pubblico si decise che il film di Nolan avrebbe avuto un seguito, mettendo così di nuovo a rischio il futuro di Batman sul grande schermo.
Per fortuna nulla di tutto questo è accaduto, e con “The Dark Knight” del 2008 gli incassi sono superiori perfino al terzo film di Spider-Man, e al secondo episodio dei Fantastici Quattro.
Al di la degli incassi “Il cavaliere oscuro” è davvero una fotografia dei nostri tempi, dove il personaggio di fantasia diventa qualcosa di più, si trasforma in un simbolo, un indicatore per osservare la nostra società. Batman è qui delineato come un personaggio complesso, soprattutto nelle vesti di Bruce Wayne, un personaggio ancora confuso circa il suo destino di eroe suo malgrado, al quale sente comunque di non appartenere. Egli prova rancore verso la società criminale contro la quale sente l’impulso di combattere fino alla sua completa distruzione.
Batman trasmette allo spettatore questa terribile rabbia interiore che lo porta a fugaci apparizioni, ad un autocontrollo che non sempre riesce ad avere, al cambio della voce che lo rende più simile ad un animale, ad una creatura della notte che stenta a controllarsi. Con questi risvolti Batman diventa un personaggio interessante, molto vicino alla visione del Cavaliere oscuro della DC Comics. Non più quindi il pupazzo in calzamaglia degli anni sessanta, ma un potenziale psicopatico in grado di affrontare i criminali con la sola forza della tecnologia e della determinazione.
Eccellente l’interpretazione del compianto Heath Ledger nelle vesti del Joker, il quale riesce con facilità ad essere un criminale pazzoide e credibile, un emarginato nato dal caos della nostra stessa società, e che si impone nel mondo della malavita con astuzia e crudeltà. E’ lui che in realtà dirige il film, Batman e gli altri personaggi lo rincorrono ma non riescono ad acciuffarlo perché egli stesso è il colpo di genio, e l’inventiva che i normali malviventi non possiedono. Il Joker di Ledger risulta di gran lunga più pericoloso e determinato di quello di Nicholson, è un criminale di una classe superiore, ed è in grado di far saltare in aria un ospedale senza battere ciglio. Quando è in scena il Joker, può succedere davvero di tutto!
Quello che infine colpisce nel film è la mancanza di equilibrio di Batman. Deluso per essere stato mal interpretato come simbolo, e frainteso per le azioni commesse, in qualche modo ha la sufficiente lucidità per comprendere il suo ruolo nel nuovo assetto di Gotham City. Batman non potrà più essere un eroe, come visto nei capitoli precedenti, ma abbraccerà il suo destino del giustiziere, di colui che veglia in silenzio nell’oscurità, assumendo la sfuggente figura del Cavaliere oscuro. Gli eroi saranno invece le persone vere, coloro che hanno sacrificato tutto per la giustizia, come la giovane Rachel, ultimo contatto di Bruce Wayne con l’infanzia ed il mondo reale. Per lui, per Batman, ormai sempre più solo, non rimane che la collera sfrenata nei confronti della malavita. Tutto questo lo porterà a compiere azioni ardite al di fuori della legge, e verso le quali la società non potrà più dare la sua approvazione. Per i malavitosi, i criminali, gli assassini, resta comunque il terrore di agire di notte per le strade di Gotham City. Alzando lo sguardo verso i tetti si domanderanno tremando quando il Cavaliere oscuro li colpirà di nuovo.

Tratto da: http://digilander.libero.it/atavacron/images/batmix.html/

Altre info su Batman al cinema su: http://www.bestmovie.it/news/batman-45-anni-al-cinema-con-luomo-pipistrello/104030/

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