Il pipistrello lanoso di Hardwicke ha elaborato un complesso sistema di mutuo scambio con una nota pianta carnivora, la Nepenthes rafflesiana elongata: il pipistrello trova rifugio all’interno della pianta, fornendole nutrimento attraverso i propri escrementi.
Non è il primo caso in cui un mammifero utilizza una pianta carnivora come “bagno”: è capitato col toporagno, che defeca all’interno delle brocche delle nepente, comportamento osservato per la prima volta nel 2010. Ma è di certo la prima volta che si osserva un mammifero vivere all’interno di queste piante.
Le piante carnivore del genere Nepentes sono dotate di una sorta di brocca, grazie alla quale sono in grado di catturare e digerire insetti dai quali trarre nutrimento, specialmente azoto, che consente loro di crescere in terreni poveri di sostanze nutritive.
Ma la specie Nepenthes rafflesiana elongata sembra che riesca a catturare soltanto un settimo delle prede che le piante carnivore dello stesso genere intrappolano in Borneo. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Biology Letters sembra spiegarne il motivo.
Le Nepenthes rafflesiana elongata intrattengono una relazione di mutuo scambio con una specie di pipistrello, il Kerivoula hardwickii, che fornisce alle piante il nutrimento sufficiente a sopravvivere. “E’ stata davvero una cosa inaspettata vedere i pipistrelli entrare nelle brocche” spiega Ulmar Grafe, autore della ricerca.
La pianta carnivora sembra trovare particolarmente utili gli escrementi dei pipistrelli, ad alto contenuto di azoto. “La nepente ottiene benefici dall’attrarre il pipistrello, perchè questo defeca all’interno della brocca utilizzandola, si può dire, come una toilet” spiega Grafe. “Il pipistrello ne trae beneficio ottenendo un posto sicuro in cui stare, libero da parassiti succhia-sangue che spesso si accumulano nei posti in cui i pipistrelli riposano”.
“I pipistrelli” continua Grafe “non si nutrono degli insetti in putrefazione nei fluidi all’interno della brocca. Anche se volessero, la brocca si restringe troppo per consentire l’accesso al pipistrello”.
Grafe, ricercatore dell’ Università del Brunei Darussalam, ha scoperto questo rapporto di reciproco scambio piazzando un trasmettitore sul dorso dei pipistrelli lanosi di Hardwicke, e seguendoli nelle loro attività quotidiane.
Le analisi dei succhi digestivi della nepente hanno mostrato come circa un terzo (33,8%) dei nutrienti assunti da questa particolare specie di pianta carnivora provengono dalle feci e dall’urina di pipistrello.
Ulteriori esami hanno poi mostrato che queste piante utilizzano poca energia per catturare insetti: emettono pochi composti chimici in grado di attrarre prede, e i loro succhi digestivi sono in quantità inferiore rispetto a piante della stessa famiglia che si nutrono regolarmente di esseri viventi caduti all’interno della brocca.
“Questo è solo uno dei tanti mutualismi tra animali e piante…questo mette in luce il fatto che l’estinzione o la rimozione di una singola specie all’interno di un ecosistema ha impatto su molte altre specie” dice Grafe.
Tratto da: http://www.diggita.it